LO PSICODRAMMA DI MORENO ATTRAVERSO LA V. G. T.

Ci sono degli elementi, tipici dello Psicodramma classico di Moreno, che possono essere ripresi e riattivati attraverso l'attività videoludica strutturata ed all'interno della Video Game Therapy (V. G. T.), durante e dopo la seduta di gioco. Ve ne citiamo qui alcuni...




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1) La spontaneità: una sorta di energia che si riproduce costantemente, un principio vitale fondamentale che costituisce l’elemento catalizzatore della creatività. La spontaneità e la creatività rappresentano le dinamiche primarie del comportamento umano e la loro attivazione appare l’obiettivo principale del trattamento psicodrammatico.
2) Il ruolo: la modalità operativa nella quale l’individuo si pone quando interagisce con altri soggetti in una situazione sociale, ma lungi dal costituire un epifenomeno della personalità si caratterizza (nella teoria di Moreno) come l’elemento fondante della persona, dell’Io.
3) Il qui e ora, l’incontro, il "tele": nella dimensione dell’immediato, dell’istantaneo, Moreno riconosce il momento privilegiato di attivazione della spontaneità e delle capacità creative; a questo livello si verifica l’incontro (cioè una relazione interpersonale autentica) a sua volta basato sul "tele", sorta di legame o cemento operante tra gli individui.
4) La catarsi: concetto tratto dalla filosofia aristotelica e dalla tragedia greca sta a indicare un processo attraverso il quale il soggetto si libera delle sue tensioni emotive traendone un beneficio, una sorta di purificazione. La nozione aristotelica di catarsi gli si impone con evidenza: la tragedia purifica lo spirito dello spettatore in quanto, suscitando il terrore e la pietà, lo libera da tali emozioni. Però Aristotele parlava di una tragedia finita e prefissata. Nel teatro spontaneo la catarsi è innanzitutto la catarsi dell’attore che esteriorizza il proprio dramma e che si libera dai personaggi interiori esibendoli al di fuori. La catarsi è anche quella del pubblico, per effetto secondario: vedendo rappresentare sulla scena i propri conflitti, lo spettatore trova sollievo, talvolta una soluzione. Pur tuttavia l’esteriorizzazione comporta la catarsi ma non la spiega. Per quale ragione la rappresentazione drammatica dei conflitti comporta la liberazione del soggetto? Ripetendo volontariamente, in condizioni opportunamente preparate,quel che ha subito o quel che gli sfugge, l’individuo lo supera e se ne rende padrone.
Grazie all’improvvisazione drammatica, che avviene anche durante le sessioni di V. G. T., il passato è restituito al passato, e smette di determinare l’individuo; a questi viene restituita la sua libertà creatrice attraverso l’esperienza che ne ha fatta.
Anche il videogioco diventa un dramma, un palco dove recitare, e dove entrano in gioco ricordi ed emozioni da rielaborare in seguito.
Dott. Francesco Bocci, Psicologo, Psicoterapeuta Adleriano